Sembra strano pensare che anche in questo modo uno possa viaggiare, eppure...
Un pranzo tra amici, uno di quelli in cui ognuno porta qualcosa, per evitare che il padrone di casa lavori tutta la mattina rinunciando quindi al suo meritato riposo...
Dal Makhani |
Riconosco subito il piatto e mi si accende un sorriso, lo adoro ma voglio prima assaggiarlo per verificare se è proprio lui.
Ne prendo un cucchiaio e posso finalmente dire "che buono questo dahl*!".
Il cuoco è visibilmente contento del mio apprezzamento, che viene subito condiviso da tutti.
E' un piatto semplice ma gustoso, come tutti i piatti caratteristici della cucina indiana.
Mentre gusto queste lenticchie la mia mente torna al viaggio che mi ha fatto innamorare dell'India e si riaccende in me la voglia di partire per conoscere altre meraviglie di quel subcontinente così vasto e sorprendente; condivido con i miei amici qualche aneddoto, qualche ricordo che riaffiora e mi fa sognare...
L'India e i suoi odori, L'India e i suoi colori e quello che più mi aveva sorpreso...L'India e i suoi suoni.
E' indescrivibile la sensazione che si vive quando si assiste alla puja, la preghiera di adorazione, nella città santa di Varanasi, sulle rive del Gange.
Nella mia mente è indelebile il ricordo di quel rituale fatto di tamburi, campane, mantra e i movimenti lenti ma precisi dei bramini che guidano l'orazione. I rintocchi e l'incessante preghiera collettiva creano una atmosfera quasi ipnotizzante.
Ma l'India è molto altro...
Ritorno al mio piatto, che nel frattempo ho svuotato, e chiedo la ricetta..proverò a cucinarlo ogni volta che sentirò l'irresistibile voglia di un viaggio in India!
Che ne dite di uno scambio? Abbey Travel aspetta le ricette dei vostri viaggi!!
Certo, sarebbe solo un assaggio, per il viaggio vero vi aspettiamo qui: www.abbeytravel.it
1 commento:
BORSCH ALL’UCRAINA
Io uso queste dosi, che mi sembrano proporzionate fra di loro.
• 800-900 g. di carne (ottimo il muscolo)
• fagioli (facoltativi): 250 g. se surgelati, la quantità equivalente se secchi o in scatola.
• 250-300 g. patate
• 250 g. carote
• 250-300 g. cipolle
• 1 confezione di barbabietole cotte a vapore (sottovuoto dei supermercati, circa 400 g.)
• 2 peperoncini
• 2 pomodori medi (in stagione, ovviamente, freschi; fuori stagione io uso i miei surgelati, ma anche una scatola piccola di pelati va bene)
• panna (normale panna da cucina o panna acida greca) – farina – prezzemolo -2 l. d’acqua
Mettere a bollire la carne a pezzettoni in acqua fredda salata. Salare quando bolle e far bollire piano schiumando. Dopo 20’ di bollitura, aggiungere le patate a pezzettoni, i peperoncini sbriciolati e i fagioli surgelati o freschi, o, se secchi, ammollati prima per una notte. Nel frattempo far soffriggere le cipolle tagliate sottili a cui si aggiungono le carote grattugiate e in seguito le barbabietole pelate e grattugiate, sulle quali, dopo averle grattugiate, è stato versato aceto (2 cucchiai). Da ultimo, aggiungere nel soffritto i pomodori a pezzi ed i fagioli se si usano quelli in scatola. Far ancora soffriggere il tutto per 20-30’, poi versare DELICATAMENTE nella pentola che deve ancora bollire pian piano per 15-20’
Segue un’operazione delicata.
Mescolare in un piatto 1 cucchiaio abbondante di farina con la panna (la quantità dipende dalla confezione: io uso ½ confezione della Chef), il prezzemolo tritato e un po’ di brodo, poi versare il tutto pian piano nella pentola e spegnere.
Di solito si mette più panna tutta in una volta, ma io preferisco aggiungerne un po’ con prezzemolo fresco ogni volta che si fa scaldare (con le dosi indicate Guido e io mangiamo al meno 4 volte).
Nel soffritto si possono mettere anche altre verdure (per esempio il cavolo) e volendo si possono evitare i fagioli.
Aggiunta di Guido: il parmigiano grattugiato in aggiunta nel piatto non guasta affatto. In alternativa o in aggiunta, mettere in tavola una scodella di panna – meglio se è acida (nei supermercati si trova quella greca)– e ognuno ne aggiunge a piacere.
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