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Le chiese e i santuari, siano essi dedicati alla santissima Trinità, a Cristo Signore, alla beata Vergine, agli Angeli, ai Santi o ai Beati, sono forse i luoghi in cui i rapporti tra Liturgia e pietà popolare sono più frequenti ed evidenti. Il pellegrinaggio, pratica molto antica, comune a tutte le religioni e classi sociali, ha assunto in seno al Cristianesimo forme e modalità diverse, non sempre riconducibili ad un'unica tipologia, per la diversità delle motivazioni, dei luoghi, delle culture popolari nelle quali si è incarnato o da cui è scaturito. E’ noto come, oltre alla liturgia, la vita cristiana si nutra di varie forme di pietà popolare: tra di esse, il pellegrinaggio.
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Il tema del pellegrinaggio è fondamentale per il cristiano proprio perché rappresenta il corso della vita che porta in cielo. Ma in un mondo nel quale ci si muove sempre più spesso e sempre più caoticamente, a volte anche senza meta, ci si potrebbe, forse, chiedere se il pellegrinaggio cristiano rappresenti ancora una pratica attuale e significativa. "Il pellegrinaggio - scrive Giovanni Paolo II nella bolla d'indizione del Grande Giubileo del 2000, Incarnationis Mysterium, "riporta alla condizione dell'uomo che ama descrivere la propria esistenza come cammino... ed è sempre stato un momento significativo nella vita dei credenti; rivestendo nelle varie epoche espressioni culturali diverse, esso evoca il cammino personale del credente sulle orme del Redentore: è esercizio di ascesi operosa, di pentimento per le umane debolezze, di costante vigilanza sulla propria fragilità, di preparazione interiore alla riforma del cuore".
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Così inteso, il pellegrinaggio è certamente un'espressione attuale della religiosità popolare, che risponde all'ansia di ricerca iscritta nel cuore di ogni uomo e anche, non si può nasconderlo, a quel desiderio di avventura che forse tutti, almeno qualche volta nella vita, hanno sentito.
Le motivazioni del pellegrinaggio sono principalmente, anche se non esclusivamente, di natura religiosa. A fondamento del pellegrinaggio sta un'esigenza di fede, che si esprime in un movimento che vuole essere figura della conversione, premessa e preparazione ad una esperienza religiosa che ha il suo punto culminante e qualificante nella partecipazione alla vita liturgica.
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Le motivazioni del pellegrinaggio sono principalmente, anche se non esclusivamente, di natura religiosa. A fondamento del pellegrinaggio sta un'esigenza di fede, che si esprime in un movimento che vuole essere figura della conversione, premessa e preparazione ad una esperienza religiosa che ha il suo punto culminante e qualificante nella partecipazione alla vita liturgica.
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Le modalità di attuazione del pellegrinaggio prevedono, oltre la preparazione remota, l'attiva partecipazione ai diversi momenti di confessione e di celebrazione della fede, soprattutto attraverso l'ascolto e l'interiorizzazione della parola di Dio, la celebrazione dei sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia, ma anche l'espressione visibile della carità e della solidarietà, il raccoglimento nel silenzio e nella preghiera prolungata, l'approfondimento catechistico.
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Questi si possono, dunque, dire, in sintesi, gli elementi del pellegrinaggio cristiano:
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- si fonda sulla centralità di Cristo, "via, verità e vita": Lui è il significato, la meta ultima a cui tendere;
- si fonda sulla centralità di Cristo, "via, verità e vita": Lui è il significato, la meta ultima a cui tendere;
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-recupera le immagini bibliche del cammino del popolo ebraico nel deserto, dei pellegrinaggi alla città Santa di Gerusalemme, vissuti anche dalla Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe;
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-recupera le immagini bibliche del cammino del popolo ebraico nel deserto, dei pellegrinaggi alla città Santa di Gerusalemme, vissuti anche dalla Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe;
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- è immagine della Chiesa e segno dei popoli in cammino verso Dio. Percependo se stessa come pellegrina, la Chiesa vede infatti nel pellegrinaggio un simbolo della sua condizione attuale;
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-è luogo dell'annuncio e dell'ascolto della Parola di Dio, origine e modello della Chiesa itinerante, spazio di catechesi e momento di carità. E’ momento dell'incontro con Dio, con la sua Parola e la sua grazia;
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-è evento di Chiesa e allo stesso tempo luogo d'incontro con l'umanità. Nella civiltà della comunicazione il pellegrinaggio, incontro con Dio, con se stessi, con i fratelli e con il creato, non solo conserva la validità di un tempo, ma è proposta preziosa per promuovere la pace e la nuova evangelizzazione;
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- non è dunque solo un evento di culto ma altresì di cultura; i pellegrini devono saper vivere il Vangelo nella storia del proprio tempo, dando risposte adeguate alle speranze dell'umanità;
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-orienta l'uomo verso una meta che supera le coordinate del tempo e dello spazio ed offre momenti di maturazione umana e religiosa.
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