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mercoledì 20 ottobre 2010

ROMA APPROFONDISCE IL TEMA SUI CRISTIANI DEL MEDIO ORIENTE CON UN’INIZIATIVA DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA

Sguardi sui cristiani del Medio Oriente è un’iniziativa promossa dalla Custodia di Terra Santa e delle Edizioni Terra Santa in collaborazione con Azione Cattolica Italiana e Fiac – Forum Internazionale di Azione Cattolica, in occasione dell’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente.
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Dal 10 al 24 ottobre 2010, a Roma, presso la sala Pio X sarà aperto uno spazio di approfondimento e di dibattito grazie a incontri pomeridiani con padri sinodali, scrittori, giornalisti ed esperti, con l’obiettivo di esplorare le tematiche e i problemi dei cristiani e dei cattolici del Medio Oriente. Un’occasione privilegiata per conoscere più da vicino una realtà affascinante e complessa e per capire meglio l’oggi, e anche il domani, di un’area geografica e culturale di importanza cruciale per il mondo intero.
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Durante l’intero periodo, sempre presso la sala Pio X, sarà visitabile la mostra multimediale “Abana – Padre nostro. Sguardi sui cristiani del Medio Oriente”. La mostra si configura come un’esposizione composta da testi, video e reportage fotografici. Comprende una sezione generale, che affronta in modo complessivo la situazione dei cristiani in Medio Oriente, e tre sezioni di approfondimento, dedicate a tre aree emblematiche della regione: il cuore della Terra Santa (Israele e Territori Palestinesi), la Penisola Arabica e l’Iran. I reportage sono del fotografo Fabio Proverbio.
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L’iniziativa è promossa dalle Edizioni Terra Santa, da Pax Christi e dal Centro Helder Camara. Ha il patrocinio della Custodia di Terra Santa e il sostegno di Azione Cattolica Italiana.
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http://sguardisulsinodo.altervista.org
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martedì 12 ottobre 2010

CLAREL. POEMA E PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA

"Clarel" è senz'altro la meno conosciuta fra le grandi imprese di Melville. Ma si sa che la sua opera non delude mai ed è piena di rivelazioni anche negli angoli più riposti.
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Certo, però, il poema non si presentava di facile accesso: un epos gnostico, diciottomila versi suddivisi in centocinquanta canti, irti di allusioni e significati occulti.
Occorreva un maestro dell'esegesi melvilliana, nella persona di Elémire Zolla ("fra i grandi mi tiene inesorabilmente avvinto Herman Melville"), per avere l'ardire di avvicinarsi a questo scosceso massiccio poetico, traducendone quelle parti che fanno "trasalire alla lettura" per la loro "virtù profetica".
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Una virtù che si spinge fino a evocare scenari della nostra storia recente, dove comunismo, Chiesa di Roma e liberalismo si contrappongono, mentre ben chiara agli occhi di Melville, in tutto il poema, è la visione della futura società di massa. Così questa complicata storia di un pellegrinaggio in Terra Santa diventa anticipazione visionaria, densa di temi esoterici.
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Tale "facoltà di veggenza Melville l'aveva acquistata ad un prezzo glorioso: rinunciando del tutto a parteggiar, ad agire. Egli non porge insegnamenti, precetti sociali o politici, ma spicca il suo volo di civetta 'dopo' la giornata operosa e ingannevole, 'dopo' la fantasmagoria degli atti cui si è piegati dalla forza dell'illusione o dal ricatto della dura necessità. Egli parla ai nostri attimi di pace, di indifferenza, di sovranità; lascia che risuonino tutte le voci, e le estreme di preferenza, quelle che negano ogni senso (mondano) alla vita; permette a ogni germe di crescere e di offrire alla mente il suo frutto: nulla reprime. E' un eroe gnostico".

Autore: Herman Melville

Clarel. Poema e pellegrinaggio in Terra Santa

Editore: Adelphi
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