giovedì 5 maggio 2011

IL PIU’ BEL RICORDO DEL MIO VIAGGIO IN INDIA



I COMMENTI DEI NOSTRI VIAGGIATORI
INDIA DEL NORD
21 aprile - 1 maggio 2011


"Mix di sensazioni gradevoli e sgradevoli ma comunque uniche.
Tra quelle gradevoli ricordo:
-i bambini sempre sorridenti anche in situazioni estreme (almeno per noi). Erano apparentemente sempre curati anche esteticamente: come dimenticare in ambienti di degrado in mancanza di pulizia ed igiene, i ragazzini che come vestiti a festa uscivano la mattina per andare a scuola lavati, stirati e rileccati (che belle lisciate di capelli).
-le spazzine con dei vestiti colorati e puliti come per una cerimonia.
-la stupenda cerimonia,la Puja di Varanasi colori, sensazioni e musiche autentiche e coinvolgenti.
-corsa in Risciò con un mix di divertimento e senso di colpa.
Tra quelle sgradevoli ricordo:
-malattie a noi sconosciute (lebbra) deformazioni strane, invalidità incredibili.
.sporcizia, dovuta soprattutto ad animali vaganti.
-consapevolezza che solo i nostri sprechi potrebbero alleviare non poche difficoltà.
-evidente strumentalizzazione della religione per aumentare le distanze tra le caste che più che essere quelle induiste sembrano essere le solite del mondo: ricchi e poveri!""La navigazione sul gange è stata l’esperienza più toccante di tutto il viaggio. La percezione della religiosità era talmente palpabile che persino i terribili e collosissimi venditori di souvenir erano silenziosi e poco invadenti. L’apice l’abbiamo toccato al crematorio principale dove si avvertiva il dolore della fine e quasi la gioia di essere finiti a Varanasi. Un’esperienza indimenticabile come indimenticabili saranno a lungo i volti, i colori, gli odori di questo paese incredibile."
"Nel nostro vocabolario manca il termine per definire l’India. Dovrò coniare una nuova parola. Un nuovo significante."


 "L’approccio è stato decisamente forte. Odori, sapori, colori…Tutto come  mi ero documentato ma con un livello decisamente inaspettato. E’ una popolazione rispettosa della propria cultura, tradizione, religione ma comunque aperta anche ai turisti coinvolgendoli addirittura nelle proprie attività. Impossibile dimenticare i mercatini dove pulsa la vera anima dell’India. Tutto bello!"

"Le emozioni più forti sono legate alla presa d’atto dell’estrema differenza tra la nostra cultura e quella indiana, il differente concetto della sacralità, il profondo solco tra la filosofia di vita, l’onnipresente influenza della famiglia nello sviluppo dei rapporti umani."

"Ciò che porterò sempre nel cuore sarà il sorriso delle persone. In occidente noi siamo sempre torvi. Il popolo Indiano avrebbe infinite giustificazioni per essere triste…invece ci lascia una lezione impagabile sorridendoci e guardandoci con occhi innocenti. La mia personale goccia nel mare sarà seguire da domani un nuovo amico: ecco il regalo che questo viaggio mi ha donato!"

"La magica atmosfera di Varanasi, la folla tra i vicoli, le luci della notte, la toccante cerimonia della Puja sul gange prende lo stomaco e si fissa nella memoria. Una così alta diffusione di estrema povertà cambierà il nostro approccio ai problemi quotidiani."
“ Il Forte di Amber e il Taj Mahal. Un viaggio veramente interessante; terra di grandi contrasti ma anche di cortesia e disponibilità. Una bella esperienza. Un viaggio emozionante e di forte impatto: certamente non lascia indifferenti, ti arricchisce e ti emoziona.”

“Sicuramente e’ stato molto interessante visitare i monumenti relativi ad antiche civiltà; altrettanto interessante ed umanamente molto arricchente è stato il contatto con l’attuale realtà, con tutte le sue contraddizioni. In questo è stato molto importante l’aiuto della guida che ha proprio voluto avvicinarci alla vita quotidiana. Ricorderemo a lungo i mendicanti e i bambini poveri e sporchi ma con un gran sorriso dolce e quasi “sereno” che forse noi, ma anche i nostri ragazzi e i nostri bambini, non abbiamo più.”

“ I colori, le strade sovraffollate di persone, mezzi e animali vaganti, la quasi impossibilità ad attraversare per i pedoni, la serenità delle persone anche nelle situazioni più caotiche, la compostezza nella loro miseria.
La felicità dei bambini, i volti che si illuminano di fronte alle matite e alle caramelle che venivano loro donate. La spiritualità onnipresente e la rassegnazione nella povertà, come se fosse un destino ineluttabile. Un’esperienza assolutamente necessaria perché si dia il giusto valore all’immensa ricchezza che noi occidentali possediamo, un monito per i nostri sperperi e soprattutto un esempio di sapersi accontentare anche di quel poco che si ha. Una lezione di vita, di fronte alla nostra perenne insoddisfazione”

“ Scesi dal bus per visitare un piccolo villaggio siamo stati immediatamente accerchiati da un nugolo di bambini ai quali abbiamo regalato penne e caramelle su suggerimento della nostra guida. Erano socievoli, curiosi, vocianti, sorridenti e chiedevano ancora e ancora penne e caramelle, come in un gioco. Ho notato davanti alla porta di una piccola abitazione, modestissima, come tutto nel villaggio, una ragazzina bellissima, timida, che guardava con curiosità ma non osava avvicinarsi a noi né unirsi alle altre bambine perché più grande di loro. L’ho raggiunta e le ho porto una penna sfiorandole con una carezza una mano e lei con l’altra mano ha sfiorato la mia, regalandomi un sorriso e uno sguardo indimenticabili, indescrivibili come indescrivibile è tutto quanto vissuto in questo viaggio. Con gli occhi che brillavano, maturi e consapevoli in un volto di bimba, mi ringraziava di averla “avvertita”, “sentita”, intuito la sua timidezza e la sua splendida dignità. Per un attimo tutto l’intorno è sparito ed eravamo solo due persone perfettamente uguali, senza differenza di età e paese , di cui una, io, abbagliata da quel sorriso.”

“Prendo gli sguardi che ho incrociato, i sorrisi che ho ricevuto e quelli che ho donato con tutto il cuore. Prendo il caos di una città troppo affollata e la calma di un piccolo villaggio lungo le strade di campagna. Prendo il sollievo di vedere un bambino sorridere e la stretta al cuore nel vedere le tristi realtà di questo paese. Prendo gli immensi palazzi e le grandi ricchezze. Prendo anche la sveglia alle 6.00, prendo un po’ di sano shopping. Prendo tanti animali, colori e musiche. Prendo la polvere delle strade. Prendo i vestiti più leggeri per i quasi 40° gradi costanti. Infine prendo un grande pentolone nel quale mettere ogni ingrediente da mescolare con gli altri. Il risultato è un immenso insieme di emozioni che per quanto piacevoli o no, non si può restare indifferenti. Il risultato è una grande e misteriosa India da scoprire, poiché sicuramente non la si può solo immaginare.”

“Mi porto dentro gli occhi delle persone, dei bambini, delle donne e degli uomini. Uno sguardo sempre profondo e serio sullo sfondo dell’immensa miseria o della magnifica architettura dei palazzi. Gli occhi delle persone, e degli animali anche, hanno fatto da filo conduttore di questo viaggio. Uomini, donne, bambini, vacche, cani, capre, scimmie, bufale, scoiattoli ed elefanti mi hanno osservato mentre camminavo sulla loro terra. Così, forse, l’India si ricorderà un po’ di me. Io mi ricorderò di sicuro dell’India, emozionandomi ogni volta.”

“ I colori, i profumi, i suoni nella loro unicità e “follia”. La dignità., la rassegnazione ma anche la voglia di riscatto per guardare al futuro sempre con speranza nella consapevolezza che comunque non sarà facile.”


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